Diario by Anna Frank

Diario by Anna Frank

autore:Anna Frank
La lingua: ita
Format: epub
editore: Oscar Mondadori
pubblicato: 2007-12-26T00:00:00+00:00


Giovedì, 6 gennaio 1944.

Cara Kitty,

il mio desiderio di chiacchierare con qualcuno è diventato così grande che m'è venuto in mente di servirmi di Peter per questo scopo.

Quando salivo nella cameretta di Peter mi ci trovavo bene, ma siccome Peter è troppo timido per mettere alla porta una persona che lo disturbi, non osavo rimanere troppo a lungo, per paura che egli mi trovasse noiosa. Cercavo una scusa per rimanere nella stanza senza dare nell'occhio e per farlo chiacchierare, e l'occasione si presentò ieri. A Peter è venuta la mania delle parole crociate e non fa nient'altro. Io mi misi ad aiutarlo e così sedemmo al tavolino l'uno di fronte all'altra, lui sulla sedia io sul divano.

Avevo una strana sensazione quando guardavo i suoi occhi azzurro-scuri e quel misterioso sorriso sulle sue labbra. Potevo leggergli nell'animo, gli vedevo dipinti in viso l'imbarazzo e l'incertezza sul contegno da tenere, e in pari tempo un'ombra di consapevolezza della sua virilità. Mi intenerivo nell'osservare il suo disagio; non potevo evitare di incontrare di tanto in tanto i suoi occhi oscuri e quasi l'imploravo con tutto il mio cuore: oh, dimmi che cos'hai dentro di te, smettiamola con queste chiacchiere inconcludenti!

Ma la sera passò e non accadde nulla, salvo che io gli raccontai quel che avevo letto sull'arrossire; non per ripetergli le cose che ho scritto ieri, evidentemente, ma per dirgli che cogli anni avrebbe acquistato maggior sicurezza di sé.

La sera, a letto, ci ripensai, ma la situazione non mi parve per nulla allettante; anzi, mi ripugnava l'idea di dover chiedere i favori di Peter. Si fa qualunque cosa per soddisfare i propri desideri, e lo vedi nel caso mio, perché mi sono proposta di trovarmi più spesso con Peter e indurlo in un modo o nell'altro a fare quattro chiacchiere.

Non devi affatto pensare che io sia innamorata di Peter; tutt'altro. Se i Van Daan invece di un figlio avessero avuto qui una figlia, avrei cercato ugualmente di fare amicizia con lei.

Questa mattina mi svegliai alle sette meno cinque e seppi subito con certezza chi avevo sognato. Ero seduta su di una sedia e di fronte a me sedeva Peter… Wessel; sfogliavamo un libro con disegni di Mary Bos. Il mio sogno era così chiaro che mi ricordo ancora i particolari dei disegni. Ma non era tutto, il sogno continuò. Gli occhi di Peter incontrarono subitamente i miei e io guardai a lungo in quei begli occhi bruni e vellutati. Allora Peter disse dolcemente: «Se lo avessi saputo, sarei stato già da tempo con te!». Mi girai di scatto, perché mi vinceva la commozione. E poi sentii una soave, fresca e benefica guancia contro la mia e tutto era così bello, così bello…

A questo punto mi svegliai, mentre ancora sentivo la sua guancia contro la mia e i suoi occhi bruni che mi guardavano profondamente nel cuore, così profondamente che vi deve aver letto quanto gli abbia voluto bene e quanto ancora gliene voglia. Mi vennero le lacrime agli occhi ed ero molto afflitta perché



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